Quando si parla di relazioni tossiche finite male, spesso tendiamo a minimizzare certi comportamenti dei nostri ex partner, magari per amore residuo, vergogna o nella speranza di un ritorno di fiamma. Ma quello che molti non sanno è che dietro a molti di questi atteggiamenti si nascondono dei veri e propri reati penali. Angelo Greco, noto divulgatore legale del canale @angelogrecoofficial, ha creato un video che sta letteralmente spopolando sui social, spiegando con il suo stile ironico ma preciso quali sono le azioni illegali che spesso ignoriamo nelle nostre storie d’amore finite.
Il contenuto ha colpito nel segno proprio perché affronta una questione seria con un approccio accessibile: molti comportamenti violenti che normalizziamo nelle relazioni sono effettivamente illegali. La violenza psicologica, il controllo ossessivo, le minacce e le molestie non dovrebbero mai essere tollerate, indipendentemente dal sentimento che proviamo verso l’altra persona.
Minacce di suicidio: quando il ricatto emotivo diventa reato
Quante volte abbiamo sentito la frase “Se mi lasci mi ammazzo”? Secondo l’esperto di @angelogrecoofficial, questo non è solo un ricatto emotivo, ma costituisce il reato di istigazione al suicidio, punibile fino a cinque anni di reclusione. Come sottolinea ironicamente nel suo video, “poi ha trovato sempre un’altra o un altro”, evidenziando quanto queste minacce siano spesso manipolatorie e prive di fondamento reale.
I commenti al video dimostrano quanto questo contenuto abbia colpito nel segno: “fantastico”, “mi tornerà utile questo video, almeno ci guadagno qualcosa” e “L’ironia per spiegare che chiusa una porta si apre un portone” sono solo alcuni dei feedback positivi che evidenziano l’impatto educativo del messaggio.
Controllo digitale e violazione della privacy nelle coppie
Un altro comportamento tristemente comune nelle relazioni abusanti è il controllo ossessivo del telefono del partner. Quello che molti considerano “gelosia normale” è in realtà accesso abusivo al sistema informatico, reato punibile fino a tre anni di reclusione. L’invasione della privacy digitale non è mai giustificabile, nemmeno in una relazione sentimentale.
Ancora più subdolo è il comportamento di chi spia le storie Instagram da profili fake. L’esperto cita l’esempio del “profilo fake chiamato Gatto Triste 93”, spiegando che si tratta di sostituzione di persona, con pene fino a un anno di reclusione. Questo tipo di stalking digitale è sempre più frequente nell’era dei social media e rappresenta una forma moderna di persecuzione.
Stalking e atti persecutori dopo la rottura
Il seguire qualcuno fuori dal lavoro “per parlare” costituisce atti persecutori, meglio conosciuti come stalking. Come dice l’esperto di @angelogrecoofficial, “chiamatelo stalking che magari fa più effetto”. Questo reato è particolarmente grave perché mina la libertà e la serenità della vittima in modo continuativo, creando uno stato di ansia e paura costante.
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Le molestie continuano spesso anche dopo il blocco sui social media. Quando un ex partner aggira i blocchi scrivendo “dalla mail del lavoro, poi dal profilo della madre, della nonna, dello zio, poi da telegram”, si configura il reato di molestie, che può trasformarsi nuovamente in stalking se ripetuto nel tempo. Questa persistenza nel tentare di ristabilire contatti non desiderati è un chiaro segnale di un comportamento patologico.
Diffamazione e altri reati delle relazioni moderne
La creatività dell’esperto emerge nelle classificazioni più ironiche ma efficaci. Postare foto di coppia con scritte romantiche quando la relazione è già finita viene definito diffamazione, “perché l’amore era già scaduto”, ma soprattutto perché dopo ci si chiede “come ho fatto a stare con quella persona?”. Questo comportamento può danneggiare la reputazione dell’ex partner e creare false aspettative.
Particolarmente divertenti sono le definizioni di “truffa sentimentale” per chi dice “ti amo troppo per stare ancora insieme” e “circonvenzione di incapace” per chi dichiara “sei speciale” mentre frequenta altre persone. Il colpo di grazia arriva con la classificazione dell’abbandono tramite messaggio alle 7:42 del lunedì mattina come “omicidio con l’aggravante del sadismo”.
Riconoscere i segnali di una relazione illegale
Nonostante il tono scherzoso, il video di @angelogrecoofficial affronta una questione fondamentale per la tutela delle vittime di violenza domestica e psicologica. L’approccio educativo ma leggero rende accessibili concetti legali complessi, aiutando le persone a riconoscere situazioni problematiche che potrebbero aver vissuto sulla propria pelle.
Come evidenziano i commenti entusiasti, “praticamente è tutto un reato” e “al mio ex dovrebbero dare l’ergastolo allora”, molti utenti si riconoscono in queste situazioni e iniziano a comprendere la gravità di comportamenti che avevano sottovalutato. Questa consapevolezza è il primo passo per uscire da dinamiche tossiche e chiedere aiuto alle autorità competenti.
La conclusione dell’esperto è emblematica: “Questa è la legge, ma il karma è più veloce della giustizia”. Un modo brillante per ricordare che, al di là delle conseguenze legali, i comportamenti tossici nelle relazioni finiscono sempre per ritorcersi contro chi li mette in atto. E come dimostrano i tantissimi “ex” che hanno “sempre trovato un’altra o un altro”, forse è davvero meglio così.
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